Il 17 ottobre è la Giornata mondiale contro la povertà, ricorrenza importante anche per un territorio conosciuto per la sua ricchezza come l’Alto Adige, che al suo interno conserva sacche di povertà e disagio.

In questo ambito si inserisce l’attività del magazzino viveri dell’Associazione Volontarius, nato nel 2010 e rivolto alle persone e famiglie con residenza nella città di Bolzano. Sono persone italiane e originarie di altri paesi, accomunate da situazioni economiche di indigenza per le quali non riescono a permettersi una spesa per arrivare alla fine del mese.

Il pacco viveri del magazzino non risolve del tutto il problema dell’indigenza delle persone, ma rappresenta un supporto, un aiuto concreto e un incoraggiamento ad andare avanti, a non mollare la presa. «Dal 2016 hanno beneficiato dell’aiuto 277 famiglie, per un totale di 997 persone» spiega il referente del servizio Michele Lonardi «Tra di loro, il 30% sono bambini e il 15% anziani».

I prodotti alimentari distribuiti vengono prelevati presso il magazzino centrale del Banco Alimentare del Trentino Alto Adige a Trento una volta al mese per essere poi distribuiti, in base al numero di persone facenti parte di ogni nucleo famigliare, il primo, il secondo e il terzo lunedì del mese. Una parte dei prodotti alimentari proviene dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), istituito dall’Unione europea esclusivamente per il sostegno agli indigenti.

Sonia Santi, che come volontaria segue e guida l’attività da 3 anni, ovvero da quando è avvenuta una riorganizzazione normativa a livello europeo e nazionale, spiega che sono stati una decina i volontari impegnati durante quest’anno, tra i quali un autista. Un lavoro che necessita di manualità ma anche di molta pazienza: ogni singolo prodotto viene registrato al suo arrivo e scaricato al momento della consegna attraverso un database online che permette il controllo di tutto ciò che viene distribuito. Durante l’anno hanno dato un importante aiuto anche 80 ospiti provenienti dalle strutture di accoglienza di Bolzano. «Il volontariato delle persone richiedenti protezione internazionale va sottolineato che proviene da situazioni particolari» spiegano Michele e Sonia «Le persone arrivano da un viaggio tremendo, non conoscono la nostra lingua e i nostri usi, ma nonostante questo ci sono, e ci vogliono essere per aiutare altre persone in difficoltà». Sono 800 le ore di servizio volontario prestate dalle persone richiedenti protezione internazionale, su un totale di circa 5.000 ore di volontariato.

Il magazzino è un luogo freddo e piccolo, ma il gruppo di volontari ha saputo, nel tempo, renderlo caldo e accogliente: «Desideriamo che questo momento non rappresenti per le famiglie un momento di umiliazione e che non venga letto come un’elemosina» raccontano. A prendere i viveri vengono per la maggior parte donne, mamme con i bambini, donne in gravidanza: l’impegno del magazzino viveri è volto all’accoglienza e all’educazione, la distribuzione del pacco viveri è solo un’occasione.

Nel 2014 l’Associazione Volontarius ha costituito insieme al Banco Alimentare del Trentino Alto-Adige, Associazione La Strada – Der Weg, Caritas, Società San Vincenzo de Paoli, Caritativa Santo Stefano e Vinzenzgemeinschaft la rete FoodNet BZ, con l’obiettivo di condividere pratiche e risorse e creare rete. Lavorare insieme, pur mantenendo ognuno la propria storia e la propria specificità, è un segnale importante da parte della comunità a favore delle persone più svantaggiate. Un tema ricco di nuove sfide per il futuro – ma in realtà già per il presente.