Pensieri al Volo

Volontarius Onlus, Bolzano

Dobbiamo essere consapevoli. C’è ancora chi tratta

| 0 commenti

Dal 2002 a livello mondiale l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha registrato 46.000 casi di persone vittime di tratta, di 140 nazionalità e in 150 paesi di destinazione. Il 51% delle vittime sono donne, gli uomini rappresentano il 21% e i minori il 28%.

Il fenomeno interessa ampiamente anche l’Italia, che negli ultimi 15 anni ha visto un aumento degli arrivi di persone migranti e richiedenti protezione internazionale attraverso il Mediterraneo: prima durante la Primavera Araba e la guerra in Siria fino all’apertura della rotta balcanica nel 2015, oggi con l’arrivo di persone originarie dei paesi dell’Africa occidentale e del Corno d’Africa. Nel 2016 in particolare la prima nazionalità di arrivi è stata quella nigeriana, che ha visto protagonisti 11.009 donne e 3.040 minori non accompagnati (a fronte delle 5.000 donne e dei 900 minori del 2015).

Dal 2002 a livello mondiale l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha registrato 46.000 casi di persone vittime di tratta.

L’80% delle donne nigeriane arrivate via mare nel 2016 secondo l’OIM è probabile vittima di tratta destinata allo sfruttamento sessuale in Italia o in altri paesi europei. Per questo motivo, in occasione dell’undicesima Giornata Europea contro la tratta di esseri umani del 18 ottobre, il progetto Alba, che coinvolge Volontarius, La Strada – Der Weg e Consis, con Numero Verde Antitratta parteciperà a un evento nazionale di sensibilizzazione che si configura soprattutto come intervento educativo rivolto alla comunità, alle donne che lavorano sulla strada e alle donne richiedenti asilo di Bolzano. C’è infatti una correlazione tra i due fenomeni e le equipe delle strutture accoglienza per donne e famiglie di Bolzano lavorano per questo in stretta sinergia con l’equipe del progetto Alba.

Il lavoro più importante è quello sulla conquista della fiducia delle donne, che dipendono dai trafficanti e credono in loro più che in qualsiasi altra persona, avendo spesso siglato il cosiddetto “rituale voodoo”, che consiste in un giuramento di fronte a uno sciamano, ma che rappresenta in realtà una modalità di controllo psicologico. Il nostro lavoro implica quindi trovare il modo per offrire alle persone la corretta informativa sui loro diritti prevista dall’ordinamento giuridico italiano ed europeo; per motivi di tempo questa al momento dello sbarco non viene offerta.

Oltre al lavoro diretto con le persone vittime di tratta, importante è anche l’analisi sul mercato e sulla domanda in crescita di prestazioni sessuali a pagamento. Per questo l’Associazione Volontarius insieme al Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Genova sta effettuando una ricerca intervistando alcune donne che si prostituiscono e alcuni clienti del loro mercato per misurare la loro consapevolezza rispetto al tema dello sfruttamento: l’analisi di opinioni e motivazioni dei clienti contribuisce a esplorare un ambito di ricerca che, in Italia, raramente è stato indagato.

Combattere il fenomeno della tratta significa anche studiare e contrastare le forme di sfruttamento cui le vittime sono destinate, stimolando una riflessione consapevole all’interno di tutta la nostra comunità, che spesso ignora le condizioni in cui vivono le persone vittime di tratta.

Un tema che, certamente e a più livelli, ci riguarda.

Autore: Luca De Marchi

Classe '95, studia lettere all’università di Trento e collabora da diverso tempo con Volontarius nel raccontare la vita dell’associazione e quella delle persone che, ai margini della società, spesso vengono ignorate; ne porta inoltre testimonianza alla società attraverso i media e gli incontri con i ragazzi nelle scuole e in altri gruppi.

Lascia un commento

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.