Martedì 6 marzo presso il centro accoglienza per famiglie Casa Krone di Chiusa, l’Assessora alle Politiche Sociali e alla Sanità Martha Stocker ha fatto visita agli ospiti della struttura per parlare della loro nuova casa: l’Alto Adige. Ne ha raccontato la storia, la vita di comunità e la sua organizzazione, senza tralasciare alcuni eventi recenti e i nostri anni più difficili, quelli della divisione e degli scontri tra italiani e tedeschi.
L’Assessora ha parlato in inglese, tedesco e italiano e le persone presenti in sala hanno seguito le sue parole, intervenendo in particolare sui temi delle tradizioni e del volontariato. Hanno partecipato anche i bambini, divertiti in particolare quando l’Assessora li ha invitati a ripetere insieme a lei alcune parole in italiano, tedesco e inglese: Vita, Diritto, Insieme, Direzione, Futuro.
«Dobbiamo credere in un’Europa più unita» ha affermato durante il suo discorso. A un certo punto le è squillato il telefono e a suonare è stato proprio l’inno d’Europa. Martha Stocker si è alzata e non ha risposto; scherzando, ha asserito che «Non era il Presidente».
Hanno partecipato anche i bambini, divertiti in particolare quando l’Assessora li ha invitati a ripetere insieme a lei alcune parole in italiano, tedesco e inglese: Vita, Diritto, Insieme, Direzione, Futuro.
L’Alto Adige raccontato dall’Assessora è una terra di volontari, dove molte sono le associazioni, dove la gente lavora ma dedica anche molto tempo al volontariato e alla solidarietà verso gli altri. «Penso che questo sia importante da capire» ha detto e un segnale che effettivamente il messaggio sia stato percepito già da tempo è venuto da tempo dal mondo del volontariato nelle case accoglienza. Infatti sono molte le persone richiedenti asilo che nel tempo si sono impegnate volontariamente in attività a favore della comunità: chi pulendo le strade, chi offrendo pacchi viveri alle famiglie che non arrivano a fine mese, chi aiutando nelle mense le persone in stato di difficoltà.
Ogni persona deve dare del proprio meglio e non perdere mai l’entusiasmo e il coraggio di affrontare nuove sfide. Lei lo sa, ha detto l’Assessora Stocker, che ritrovarsi a vivere in una società completamente nuova non è facile e che la discriminazione è dietro l’angolo: «Dobbiamo combatterla tutti insieme», ha affermato — e tutti insieme comprende le persone ospiti della struttura, l’equipe di Casa Krone e tutta la comunità di Chiusa e dell’Alto Adige.
Arianna Barbagallo, referente della struttura, si è detta soddisfatta dell’incontro, sottolineando la speranza che nutre che quelle parole riscontrino un valore concreto che vada ben oltre l’immediato e che rappresentino uno stimolo per le persone a migliorarsi, ma anche per tutta la comunità senza esclusione.
La discriminazione è dietro l’angolo: «Dobbiamo combatterla tutti insieme».
Diventa in effetti una questione di consapevolezza e di capacità di mettersi in gioco, e questi temi coinvolgono le persone a tutti i livelli: le istituzioni, i cittadini, i nuovi futuri cittadini, le associazioni. Sono capacità che il nostro territorio, soprattutto quello che nasce dal volontariato, ha dimostrato in più occasioni, ma nel quale ha bisogno ancora di migliorare. In gioco sono l’essere lungimiranti e il credere in un futuro che sia veramente nuovo e che rappresenti un chiaro modello per lo sviluppo di una nuova comunità.