Ha riscosso un particolare interesse da parte dei giornalisti il corso organizzato dall’Ordine di categoria presso l’istituto “Rainerum” di Bolzano sul tema “I mezzi di informazione di fronte ai flussi migratori” al quale ha preso parte in qualità di relatore anche il presidente dell’Associazione Volontarius, Claude Rotelli. Nel corso della sua illustrazione Claude Rotelli ha fatto una breve illustrazione dell’attività ventennale svolta dall’Associazione Volontarius sul territorio a favore dei più bisognosi, delle persone senza fissa dimora, nella lotta alla prostituzione e, soprattutto negli ultimi anni nell’assistenza ai profughi ed ai richiedenti asilo. Un ruolo divenuto particolarmente intenso ed importante tre anni fa in occasione dell’emergenza al Brennero quando nell’arco di un anno si sono registrate oltre 13.000 presenze.
L’esperienza di Volontarius e River Equipe
“L’associazione Volontarius – ha affermato Rotelli – che opera in sinergia con la cooperativa sociale River Equipe può contare complessivamente su circa 400 volontari, 170 dipendenti ed attualmente si occupa dell’accoglienza di 531 persone richiedenti protezione internazionale in strutture che hanno sede sia a Bolzano che in vari centri della Provincia”. Il sistema dell’accoglienza in provincia di Bolzano, ha proseguito, coinvolge anche la Caritas, la Croce Rossa, la Croce Bianca, e l’EOS oltre a gruppi di volontari autonomi.
Nel 2016 e 2017 il flusso migratorio dal Sud di coloro che giungevano con i gommoni sulle coste siciliane era pressoché continuo e Volontarius veniva informata degli arrivi praticamente con 24 ore di anticipo, strutture di accoglienza come l’ex Einaudi sono state aperte e messe a disposizione degli ospiti nell’arco di tre gironi. Si trattava sostanzialmente di un sistema di accoglienza incapace di programmare o di anticipare il fenomeno. Con la riduzione degli sbarchi, registrata nel 2017, ci si è dati un’organizzazione articolata in una struttura di prima accoglienza presso l’ex Alimarket della Croce Rossa, strutture di primo e secondo livello alle quali è quindi seguita l’apertura dei centri SPRAR in varie località della provincia che hanno consentito di alleggerire la situazione nel capoluogo.
L’associazione Volontarius opera in sinergia con la cooperativa sociale River Equipe e può contare complessivamente su circa 400 volontari, 170 dipendenti. Attualmente si occupa dell’accoglienza di 531 persone richiedenti protezione internazionale
La situazione attuale
Attualmente in provincia di Bolzano sono presenti 1370 persone richiedenti asilo, si tratta di famiglie con o senza figli, persone singole e minori, 531 delle quali, come detto, sono ospitate nelle strutture di Volontarius e River Equipe. Rotelli ha quindi proseguito il suo intervento rivolgendo l’invito ai giornalisti a creare una sorta di alleanza con le organizzazioni che operano nel settore dell’accoglienza e della solidarietà per comunicare nella maniera più corretta possibile la situazione reale. A questo scopo sarebbe opportuno organizzare vari incontri per una formazione continua comune alla quale potrebbero prendere parte sia i giornalisti che gli operatori delle organizzazioni umanitarie. In questo modo sarà possibile proteggere ed aiutare il territorio per arrivare ad un vero e proprio “sviluppo di comunità”. In quest’ambito si inserisce l’intenso lavoro che viene svolto da “Volontarius” nelle scuole, basti pensare che nel corso del 2017 si sono svolti incontri nelle scuole altoatesine con le persone “vulnerabili” presenti sul territorio, ai quali hanno preso parte oltre 1300 studenti.
Attualmente in provincia di Bolzano sono presenti circa 1350 persone richiedenti asilo, si tratta di famiglie con o senza figli, persone singole e minori. 531 sono ospitate nelle strutture di Volontarius e River Equipe.
L’attività nelle scuole
Al termine del suo intervento Rotelli ha dato quindi la parola a Luca De Marchi, responsabile della comunicazione interna e dei progetti di Volontarius nelle scuole, il quale ha posto l’accento sul lavoro con gli studenti sulle tematiche dei pregiudizi e degli stereotipi, sulla necessità di approfondire la consapevolezza dei termini che vengono utilizzati, nei confronti ad esempio delle vittime di tratta e dei profughi.
Per approfondire e sviluppare questo lavoro nelle classi il progetto portato avanti nelle scuole da Volontarius ha voluto proporre, di volta in volta, i veri protagonisti di queste storie, giovani giunti nella nostra terra a Paesi lontani, persone senza fissa dimora ed operatori del progetto Alba contro la prostituzione. Ed ogni volta negli incontri è stata alta l’attenzione dei giovani, sono scattati l’interesse e la curiosità, si è andati al di là degli stereotipi per toccare con mano la realtà che ci circonda ed instaurare una relazione concreta con l’altro.
Luca ha quindi dato la parola a Musa Chaw, un giovane gambiano di 19 anni, che ha raccontato alle decine di giornalisti presenti al corso la sua storia, il suo lungo percorso dal Gambia, attraverso il deserto, i lunghi mesi trascorsi in Libia in condizioni disumane, il suo viaggio in gommone attraverso il Mediterraneo, l’arrivo sulle coste siciliane ed il trasferimento in Alto Adige, un terra così diversa dalla sua. Musa ora è un operatore di Volontarius, aiuta gli altri richiedenti asilo ad orientarsi nella nuova realtà ed i giovani delle scuole a capire meglio che dietro ai numeri ed alle notizie ci sono persone vere con le loro storie e le loro speranze. La sua testimonianza è stata ascoltata con grande attenzione dagli operatori dei media, la stessa che lo accoglie quando parla di sé nelle scuole.
Musa ora è un operatore di Volontarius, aiuta gli altri richiedenti asilo ad orientarsi nella nuova realtà ed i giovani delle scuole a capire meglio che dietro ai numeri ed alle notizie ci sono persone vere con le loro storie e le loro speranze.