Pensieri al Volo

Volontarius Onlus, Bolzano

Insieme per l’arte

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L’arte è uno strumento fondamentale dell’essere umano, con il quale può veicolare dei messaggi e allo stesso tempo di trasmettere se stesso, spesso senza volerlo. Riccardo Rizzo, responsabile dell’area artistica di Volontarius, gestisce per l’Associazione i progetti “Diversamente Insieme”, “Comunica Strada” e “Murarte”, che da anni portano a Bolzano questa sensibilità artistica in stretta sinergia con il territorio e con altri progetti come Sreet Lab.

Due volontari del team “Diversamente insieme”, tra cui Zandra Moreta

Diversamente Insieme

Presso la sede dell’Associazione Volontarius Onlus in via Giuseppe di Vittorio il secondo piano è ormai da qualche anno diventato un atelier artistico dove musica, colori, laboratori e compagnia sono la regola.

Dal lunedì al giovedì Zandra Moreta gestisce, con alcuni ragazzi richiedenti asilo e alcune donne vittime di tratta seguite dal Progetto Alba, un laboratorio di sartoria, durante il quale vengono realizzati vestiti, borse e accessori che vengono poi  venduti durante eventi e ai mercatini. Si lavora tanto e continuamente in un clima reso piacevole da Zandra, una donna dal sorriso enorme che chiama tutti “figli suoi”.

Zandra ha cominciato il suo percorso da alunna di Isabel, che gestiva un laboratorio di modellazione e bigiotteria. «Il nostro obiettivo» spiega Riccardo Rizzo «è fare in modo che gli allievi possano diventare a loro volta maestri e prendersi in carico il servizio».

Rizzo: «Il nostro obiettivo è fare in modo che gli allievi possano diventare a loro volta maestri e prendersi in carico il servizio»

I dipinti di Bilal, ospite di Casa ex Comitato Edile di Laives

Accanto ai laboratori di Zandra ci sono un laboratorio di pittura e uno di falegnameria con la collaborazione di Emanuele Franchino. Attualmente partecipano al corso due ragazzi ospiti del centro accoglienza ex Alimarket gestito dalla Croce Rossa. «Mostriamo loro le basi per costruire dei mobili» spiega Riccardo «siamo partiti con un letto, poi con un armadio e così via». Al laboratorio partecipano solo due persone perché si tratta di un lavoro più delicato. «L’obiettivo è rendere ogni partecipante il più autonomo possibile» spiega il responsabile «così che si possano introdurre man mano nuove persone».

A riempire l’atmosfera dell’atelier è il laboratorio musicale di Andrea Frison, al quale partecipano una ventina di persone, alcune delle quali lo frequentano già da anni e provengono da case accoglienza di Bolzano gestite da Volontarius e Caritas. «Il nostro approccio è individuale» spiega Riccardo. I ragazzi suonano chitarra, percussioni, batteria e qualcuno anche il pianoforte, mentre altri hanno registrato alcuni pezzi propri. «Anche in questo caso lavoriamo sull’autonomia» conferma Riccardo, che cita come esempio Daniel, ragazzo nigeriano che di tanto in tanto oggi sostituisce Andrea.

“Diversamente insieme” è il nome del progetto perché il suo obiettivo è quello di lavorare insieme in maniera diversa, cioè adattando ogni progetto alla singola persona che ci partecipa. «Diversa per le condizioni di vita delle persone che ci partecipano, che accedono così a una dimensione diversa dal proprio centro o dalla strada» aggiunge Riccardo. Per l’uomo è normale dedicarsi alle passioni, ma chi non ha un lavoro o una casa, spesso le mette in secondo piano. «”Diversamente Insieme” serve a ricordare che le passioni non sono un lusso per pochi, ma un bene fondamentale di tutti».

“Diversamente insieme” è il nome del progetto perché il suo obiettivo è quello di lavorare insieme in maniera diversa, cioè adattando ogni progetto alla singola persona che ci partecipa.

Comunica Strada

Una gita fuori porta con gli ospiti di Casa ex Croce Bianca di Silandro

Accanto alle attività dell’atelier vi sono quelle svolte all’aperto con “Comunica Strada”, un progetto «per la strada, con la strada e sulla strada». Le attività sono diverse. Una delle più diffuse è la decorazione dei centri accoglienza per renderle “case”, che sono spesso edifici ricavati da fredde strutture quali ex caserme ed ex laboratori. Le strutture che stanno seguendo questo percorso sono attualmente quelle di Laives, Appiano e Bolzano: aggiunge Riccardo che «Vogliamo coinvolgere in queste attività gli ospiti della struttura, che così sono stimolati ad abbellire la propria dimora».

Nell’ambito del progetto vengono inoltre organizzate attività all’aperto, da ultime quelle con il gruppo di circo sociale Hope Hop Circus e gite fuori dalla struttura. «Con l’apertura dei centri accoglienza sparsi in tutto l’Alto Adige», spiega Riccardo, «Questo servizio è diventato sempre più competenza dei volontari del posto».

Con gli scout a dipingere Casa ex Lavoratore di Merano

Murarte

L’attività più conosciuta dell’Associazione in ambito artistico è però quella di Murarte, giunto ormai al suo ottavo anno di gestione. «Nell’ambito del progetto vengono messe a disposizione dal Comune delle porzioni di muro per la durata di tre mesi, che vengono dipinte dai partecipanti al progetto» spiega Riccardo.

I partecipanti sono quindici bolzanini, ma il progetto ha attirato artisti anche da fuori città. A essere disegnati sono solitamente nomi, immagini surreali, animali. «Molti mi dicono che arrivando a Bolzano vedono più graffiti che in grandi città come Padova e Bologna» afferma Riccardo. Il progetto è promosso da concorsi e jam, all’interno delle quali si dà un tema sul quale lavorare e la cui più famosa è la 39C, che richiama artisti da tutto il mondo e che si terrà durante quest’autunno.

Rizzo: «Molti mi dicono che arrivando a Bolzano vedono più graffiti che in grandi città come Padova e Bologna»

«Una delle prospettive per il 2019» conclude Riccardo «è quella di rivolgerci maggiormente al muralismo, contattando artisti di livello mondiale per realizzare delle grandi opere come per esempio su edifici e ponti. Opere con un messaggio più esplicito».

Autore: Luca De Marchi

Classe '95, studia lettere all’università di Trento e collabora da diverso tempo con Volontarius nel raccontare la vita dell’associazione e quella delle persone che, ai margini della società, spesso vengono ignorate; ne porta inoltre testimonianza alla società attraverso i media e gli incontri con i ragazzi nelle scuole e in altri gruppi.

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