In questa intervista Raja Shahed, operatore del centro accoglienza Casa ex Gorio di Bolzano, e Sergio Boscarol, volontario dell’Associazione, intervistano un’altra volontaria storica: Michela De Pillo.
Quando e perché hai deciso di fare volontariato?
Circa nove anni fa mi si e presentata l’opportunità di fare volontariato, ho accettato perché avevo il desiderio di aiutare le persone che sempre più numerose arrivavano a Bolzano da altri paesi spesso lontani. Così ho iniziato quest’avventura completamente nuova per me.
Hai fatto corsi particolari per poter operare come volontaria?
Sì, nell’arco degli anni ho fatto dei corsi mirati, tra cui alcuni sulle migrazioni, sulla sicurezza, sull’ascolto attivo, e mi sono stati utili per affrontare nuove situazioni. Più di tutti i corsi però è servito il mio amore verso le persone.
Più di tutti i corsi è servito il mio amore verso le persone.
Dove hai maturato la tua prima esperienza come volontaria?
Da giovanissima ho iniziato come pioniere della Croce Rossa. Poi sono arrivata all’Associazione Volontarius.
Che sensazioni hai provato quando hai incontrato i primi ospiti dei centri nei quali hai operato?
Le prime volte avevo timore di non riuscire a stabilire un rapporto adeguato alle loro esigenze principali e immediate, dovute soprattutto alle difficoltà linguistiche reciproche.
Ormai da molti anni però sei volontaria e anche con diverse mansioni. Com’è cambiato il tuo volontariato negli anni?
Con il passare degli anni gli ospiti che giungevano presso il centro erano sempre più spesso di nazionalità diverse e di diverse culture per cui ho maturato significative esperienze che mi hanno stimolata e arricchita. Rispetto ai miei primi anni di volontariato, ora mi sento più coinvolta e l’esperienza mi permette di avere rapporti più sereni e coinvolgenti.
La molla che è scattata anni fa, alle mie prime esperienze, è quella che continua a spronarmi.
Come ti senti a lavorare con persone diverse da te?
Le persone non sono diverse! Hanno solo altre culture. A parere mio, entrambe le parti devono abituarsi a una reciproca conoscenza. Cerco di dare il massimo rispetto ma lo esigo altrettanto.
Hai operato in diversi centri di Bolzano. Ce n’è qualcuno che ti ha coinvolta in particolare?
A prescindere dalle prime accoglienze, quando i migranti arrivavano direttamente dalla Sicilia, il mio volontariato presso il Centro Casa ex Alimarket è stato senz’altro il più coinvolgente sopra tutto dal punto di vista umano.
Qual è la più grande forza che ti aiuta come volontaria?
La molla che è scattata anni fa, alle mie prime esperienze, è quella che continua a spronarmi.
Quali sono le cose che hanno bisogno di attenzione speciale e come possiamo migliorarle?
Non bisogna mai dimenticare che gli ospiti migranti hanno soprattutto bisogno di umanità. Noi non siamo loro servitori! Cerchiamo di accompagnarli verso una nuova strada per la loro vita. La collaborazione reciproca aiuta ad avere dei Centri migliori con le regole che devono essere fondamentali per tutti.
Qual è il ruolo di volontario ideale?
Il volontario deve guardarsi intorno, captare le eventuali necessità. Tutto ciò che faccio, lo faccio istintivamente con il cuore. Dal punto di vista burocratico, seguo le direttive di miei superiori. Può capitare che non condivida determinate scelte ma il mio punto di vista è diverso e cerco sempre di mantenere il mio ruolo di volontaria.
Cosa rappresenta il tuo volontariato per amici, parenti e conoscenti?
Molte persone si congratulano con me per quello che faccio. Spero che lo dicano sinceramente! Per me è importante continuare a farlo con orgoglio.
Cosa diresti a chi è indeciso se fare volontariato o meno?
Essere volontari in questo campo non è sempre facile, ma dona sempre tanto. Bisogna avere la consapevolezza delle difficoltà che si incontreranno nell’interagire con persone di altre culture e lingue. Sono sufficienti tanta voglia di dare col cuore e tanta umanità.
Vuoi aggiungere qualcosa per i nostri lettori?
Sì. Ho scritto una lettera per i miei ragazzi, compresi quelli che forse non vedrò più. Vorrei condividere la mia letterina con tutti. Per questo vi pregherei di pubblicarla.
Michela ha le lacrime agli occhi mentre parla. Ci legge la lettera che ha scritto e il momento è molto emozionante. Puoi leggerla premendo questo link: volontarius_michela_lettera.
Grazie Michela per la tua presenza.
La nostra grande Famiglia senza di te non sarebbe la stessa.