Pensieri al Volo

Volontarius Onlus, Bolzano

Globalizzazione dell’esclusione e dell’indifferenza

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Nel 2015 più di 65 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare il proprio Paese. Guerre, persecuzioni, povertà assoluta ed impossibilità di costruire un presente ed un futuro, disastri ambientali ed accaparramento di terre sono alla base di questo fenomeno epocale. Ed è una condizione destinata a crescere nel tempo, almeno fino a quando non decideremo, noi che viviamo da sempre in condizioni migliori e siamo causa di gran parte di queste ingiustizie, di riconoscere una realtà nuova e organizzare la nostra vita secondo parametri di giustizia e condivisione.

Papa Francesco, nella sua visita in Bolivia, nel luglio del 2015, dice con forza che “Vogliamo un cambiamento nella nostra vita…che tocchi tutto il mondo perché oggi l’interdipendenza planetaria richiede risposte globali ai problemi locali. La globalizzazione della speranza, che nasce dai Popoli e cresce tra in poveri, deve sostituire questa globalizzazione dell’esclusione e dell’indifferenza”.

“E dopo tanto dolore, tanta morte e distruzione…il bene comune passa in secondo piano. Quando il capitale diventa idolo e dirige le scelte degli esseri umani, quando l’avidità di denaro controlla l’intero sistema socioeconomico, rovina la società, condanna l’uomo, distrugge la fraternità interumana, spinge popolo contro popolo”.

Grandi pensieri, parole importanti. Non riguardano però solo i macro sistemi, possiamo e dobbiamo farli nostri attualizzandoli anche nella quotidianità. Le nostre scelte in ogni momento delle nostre giornate sono orientate a questi principi? Come uso del mio tempo, ma anche del mio denaro. Come impegno la mia cultura, i miei sorrisi, gli abbracci.

Ancora papa Francesco, “Vedendo le cronache di ogni giorno siamo convinti che non si può fare nulla, solo prendersi cura di sé e della piccola cerchia della famiglia e degli affetti”. Siamo chiamati, tutti, a prendere coscienza della novità in cui stiamo vivendo, del nuovo mondo che si è venuto a creare e decidere come vogliamo viverlo. Quale processo di cambiamento decidiamo di adottare? Ancora Francesco, “ Il cambiamento concepito non come qualcosa che un giorno arriverà perché si è imposta questa o quella scelta politica o perché si è instaurata questa o quella struttura sociale…Bisogna cambiare il cuore…La scelta è di generare processi e non di occupare spazi. Ognuno di noi non è che parte di un tutto complessivo e variegato che interagisce nel tempo: gente che lotta per un significato, per uno scopo, per vivere con dignità, per «vivere bene»”. È indispensabile creare un’alternativa umana alla globalizzazione escludente, continua papa Francesco. “ Un’economia giusta deve creare le condizioni affinché ogni persona possa godere di un’infanzia senza privazioni, sviluppare i propri talenti nella giovinezza, lavorare con pieni diritti durante gli anni di attività e accedere a una pensione dignitosa nell’anzianità”. Inclusione ed interazione sono i temi del nostro presente e dell’immediato futuro. Riguardano ognuno di noi, nelle scelte quotidiane e nelle relazioni che decidiamo di avere con chiunque incontriamo; o che rifiutiamo.
“Occorre riconoscere che nessuno dei gravi problemi dell’umanità può essere risolto senza l’interazione tra gli Stati e i popoli. Ma interazione non è sinonimo di imposizione, non è subordinazione di alcuni in funzione degli interessi di altri. Il colonialismo, vecchio e nuovo, che riduce i paesi poveri a semplici fornitori di materie prime e manodopera a basso costo, genera violenza, povertà, migrazioni forzate e tutti i mali che abbiamo sotto gli occhi ”.

Autore: Roberto Defant

Roberto Defant ha collaborato con Volontarius fino al 2016, portando il suo entusiasmo e la sua profondità di essere umano all'interno di tutte le realtà dell'associazione. Responsabile della comunicazione, ha incontrato tanti studenti delle scuole di Bolzano contribuendo a sviluppare concretamente quello che intendiamo con sviluppo di comunità. Grazie Robi.

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