Frayo von Gelmini è un giovane ragazzo di Bolzano che frequenta il liceo dei Franciscani. Lo abbiamo incontrato a Maso Zeiler, struttura che ospita famiglie richiedenti protezione internazionale, dopo alcuni incontri con l’equipe di lavoro e con le persone ospitate.
Come sei arrivato a conoscere Maso Zeiler?
Vivo qui vicino e ho sempre pensato a come potesse essere da dentro la vita di questa casa. Ho avuto l’occasione di entrarci quando ho pensato di scrivere un articolo sul nostro giornale scolastico. La vita delle persone richiedenti protezione internazionale è anche un tema che mi ha sempre interessato personalmente.
Cos’hai scoperto entrando nella struttura?
Ho scoperto un mondo nuovo. Subito entrando ho avuto una sensazione molto positiva, c’era una bella atmosfera: bambini che correvano e tanta gioia. Prima di entrare c’era un signore sulla terrazza che mi ha salutato; è stato molto simpatico. Non ho trovato paura di avere un contatto e conoscersi, anzi ho conosciuto persone molto aperte.
Come te la immaginavi una casa accoglienza?
Non proprio così, anche se Maso Zeiler è un po’ diversa visto che ospita solo famiglie. Me la immaginavo meno serena: non pensavo che, con tutte le difficoltà che hanno vissuto i suoi abitanti, potesse esserci questa gioia. Sono rimasto stupito.
Non ho trovato paura di avere un contatto e conoscersi, anzi ho conosciuto persone molto aperte.
Come vive questa tematica il mondo che frequenti tutti i giorni?
Io penso che la tematica si conosce ma credo che alla mia età dovremmo costruirci una nostra opinione senza farci influenzare da altre fonti che forse non trattano il tema con la necessaria attenzione.
Cosa vorresti dire alla persona che hai intervistato per il tuo giornale scolastico?
Vorrei dirle che sono contento di avere conosciuto una persona così piena di gioia di vivere. Le auguro di mantenerla sempre, se la merita. Lui vuole andare avanti e costruirsi una nuova vita. Gli vorrei dire che col pensiero sono con lui e che gli auguro tutto il mio affetto.