Pensieri al Volo

Volontarius Onlus, Bolzano

Un giovedì al Brennero

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Riportiamo l’articolo scritto dalla giovane Soukaina Aziz per la redazione di Youth Magazine (al link)

Nelle ultime settimane il Brennero è stato costantemente al centro dell’attenzione mediatica italiana. Il tutto è iniziato il 3 luglio, quando il ministro della difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, annuncia un imminente schieramento di forze militari, con tanto di carro armato, lungo il confine italoaustriaco. La notizia finisce sulla prima pagina dei giornali di mezza Europa: “Migranti, l’Austria schiera i carri armati al Brennero”, titolano molti giornali italiani. Nelle settimane successive pagine e pagine vengono riempite con articoli sull’emergenza migranti al Brennero, raccontando scenari, surreali, di uno scontro imminente.

È un giovedì come tanti in redazione, quando decidiamo di lasciare la calda Bolzano per metterci in viaggio verso il Brennero. Arriviamo prima delle 11 e subito ci accorgiamo che non si tratta di una giornata come tante in paese: decine di macchine parcheggiate, come se fossimo a un concerto, occupano i lati della strada.  Subito la nostra attenzione viene attirata dalle bancarelle che riempiono il piazzale vicino al campo sportivo. Lorenzo, il nostro fotografo, ci ricorda che oggi è il 20 e, come ogni mese, si tiene il mercato del Brennero, che attira visitatori da tutta la valle Isarco e anche da oltre confine.

Parcheggiata la macchina, ci dirigiamo verso il paese per incontrare la responsabile del centro di prima accoglienza gestito dall’associazione Volontarius. Zineb Essabar ci accoglie con un sorriso e ci confessa che è sorpresa dal clamore di questi giorni: “Non c’è alcuna emergenza – ci spiega – i controlli da parte delle forze dell’ordine sono severi, tutti i treni che vengono da Verona vengono controllati”.

Zineb ci accompagna nel suo ufficio e ci racconta le sue lunghissime giornate, scandite dagli arrivi dei treni in stazione: “Qui offriamo assistenza e ristoro temporaneo ai migranti in transito”. Presto incontriamo Qamar, un altro volontario dell’associazione. La struttura, che sorge accanto all’antica chiesa di San Valentino, è un centro di assistenza umanitaria: “Gli diamo qualche panino – continua Zineb – cerchiamo di fare da interpreti e di dare qualche informazione”. Ci racconta che l’Italia per molti migranti è un una terra di transito: “Tanti non vogliono essere identificati perché sperano di poter raggiungere i Paesi del nord Europa”.  Tuttavia, appena oltrepassano il confine vengono rispediti in Italia dalla polizia austriaca.

La struttura gestita dall’associazione altoatesina non accoglie ospiti permanenti. Zineb, infatti, racconta che i migranti possono rimanere nel centro al massimo per una notte.  “Qualche giorno fa abbiamo ospitato un ragazzino somalo di 13 anni che tentava di andare in Germania – continua Zineb –  con tanta fatica sono riuscita a trovargli una sistemazione a Merano, ma purtroppo l’altro ieri mi hanno chiamato per dirmi che è scappato”.

La nostra redazione porta lo sguardo dei giovani sulla società

Sono quasi le dodici, fra pochi minuti arriva un treno diretto a Monaco, decidiamo di accompagnare Zineb e Qamar in stazione per fare qualche intervista. I binari sono quasi deserti, pochissimi sono i turisti che si aggirano in stazione. Ci dirigiamo verso il binario sette e subito notiamo l’ingente dispiegamento di forze dell’ordine. Polizia, carabinieri e militari, tutti in attesa del Eurocity 88 proveniente da Verona.

“Il confine è strano – afferma Zineb mentre aspettiamo – lo dice la parola stessa, inizia qualcosa per qualcuno e finisce qualcos’altro per qualcun altro”.
Tutti i treni vengono controllati, anche quelli adibiti al trasporto di merci, Zineb continua il suo racconto: “Qualche mese fa la polizia ha trovato una persona nascosta su un treno merci, aveva viaggiato tutta la notte attaccato a un vagone”. In quel caso la struttura ha ospitato eccezionalmente il migrante per più di un giorno, poiché la sua vita era a rischio a causa dell’ipotermia.

L’Eurocity viene ispezionato, i migranti identificati sono due. Un signore e un ragazzo. Marilena, la nostra fotografa, lo nota subito e mi manda immediatamente a cercare Zineb, che in quel momento si trovava qualche metro più avanti.

Il ragazzo, poco più che un bambino, se ne stava seduto su di una panchina, circondato da uomini in divisa. Zineb lo riconosce subito, è il ragazzo scappato.
Il silenzio surreale viene interrotto dal suo pianto. Il tredicenne ne deve aver fatta di strada per ritrovarsi lì, in mezzo alle montagne, a pochi passi dal suo sogno. I volontari non capiscono: “Dice di non aver nessuno in Germania”.

Quella mattina di interviste non ne abbiamo fatte. Non ce n’è stato bisogno. Le bancarelle del mercato, le stradine piene di turisti e l’odore di bratwurst ci hanno confermato che l’emergenza narrata sui giornali è lontana dalla tranquilla realtà del paesino altoatesino.

Il Brennero è una terra di passaggio per chi, come il giovane migrante, sogna una nuova vita e che, inevitabilmente, si scontra con la dura realtà di un confine.

 

L’articolo originale è disponibile al link.

Autore: Redazione

La Redazione del Gruppo Volontarius è raggiungibile all'indirizzo redazione@volontarius.it. Oltre agli articoli per Pensieri al Volo, pubblica il giornale trimestrale VolInforma, mantiene aggiornata la presenza sul sito web e sui social e porta avanti diversi progetti di sensibilizzazione, a partire da quelli scolastici.

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