Sono stati presentati recentemente, a Palazzo Widmann, da Federica Dalla Pria della Fondazione Alexander Langer e da Karin Girotto della cooperativa Savera, alla presenza dell’assessore provinciale all’integrazione Philipp Achammer i dati del Dossier statistico immigrazione 2017.
Si tratta di uno strumento fondamentale per comprendere le dinamiche alla base dell’immigrazione e per avere dati aggiornati ed affidabili su questo complesso fenomeno. Oltre ai dati nazionali ed internazionali una particolare attenzione è stata dedicata all’illustrazione della situazione a livello locale realizzata da Fernando Biague e Matthias Oberbacher, che compongono la redazione regionale IDOS, con il coordinamento di Salvatore Saltarelli del Comitato scientifico del dossier.
La presenza di persone immigrate nella provincia
I residenti stranieri nella provincia autonoma di Bolzano a fine 2016 sono 46.794, l’8,9% del totale della popolazione altoatesina, percentuale superiore a quella registrata a livello nazionale (8,3%) e a livello regionale (8,8%). Mentre in provincia di Trento la popolazione straniera residente è l’8,6% (46.456), nel confinante Bundesland Tirol in Austria la percentuale arriva al 15% (111.626) (Statistik Austria).
In Alto Adige il numero delle persone straniere residenti aumenta di 340 unità, lo 0,7% e per la terza volta di seguito il saldo migratorio risulta negativo (-294). In riferimento alla distribuzione di genere, si conferma la prevalenza della componente femminile (53,1%) su quella maschile, pur in presenza di significative differenze a seconda del gruppo nazionale considerato.
Nella città di Bolzano a fine 2016 si contano 15.315 stranieri, circa un terzo di tutti quelli residenti in provincia; seguono Merano (6.352), Bressanone (2.117), Laives (1.613) e Brunico (1.506). Per incidenza sul totale della popolazione residente nei singoli comuni, spiccano soprattutto piccoli comuni come Fortezza (24,6%), Salorno (20,8%), Brennero (16,6%) e Ponte Gardena (15,5%) con percentuali piuttosto alte.
Considerando le aree di provenienza, il continente più rappresentato è quello europeo con 30.294 cittadini residenti (ossia 64,7%), di cui 15.628 originari di paesi dell’Unione Europea, 14.469 dell’Europea centro orientale, e 197 da altri Paesi europei. Al secondo posto si trovano i cittadini dell’Asia con 8.379 residenti (17,9%), seguiti da quelli dell’Africa con 6.085 (13%) e da quelli provenienti dalle Americhe con 2.003 (4,3%). I cittadini non comunitari titolari di un permesso di soggiorno sono 34.572 e di essi il 72,9% è lungo-soggiornante, mentre a livello nazionale sono il 63,1%. Tra i permessi di soggiorno a termine i più numerosi sono quelli per ricongiungimento famigliare (47,6%) e per lavoro (24,7%). Aumentano i permessi per asilo/motivi umanitari che passano dal 13,6% del 2015 al 21,9% nel 2016.
Considerando le aree di provenienza, il continente più rappresentato è quello europeo con 30.294 cittadini residenti (ossia 64,7%); seguono Asia (17,9%), Africa (13%) e Americe (4,3%).
Gli albanesi costituiscono tuttora la prima collettività, anche se sono diminuiti di 150 unità rispetto all’anno precedente (5.332 membri e 11,4% sul totale); seguono i tedeschi che sono aumentati di 84 unità (4.373 e 9,3%), i marocchini (3.446 e 7,4%), i pachistani (3.366 e 7,2%) e i romeni (2.985 e 6,4%). Complessivamente, in provincia di Bolzano vivono cittadini di 135 diversi Paesi.
Anche in provincia di Bolzano nel 2016 aumentano le nuove acquisizioni di cittadinanza italiana: sono 3.187 (dato Istat) con un incremento del 36%. Negli anni dal 2008 al 2016, 12.395 in provincia di Bolzano e 910.759 a livello nazionale hanno ottenuto la cittadinanza italiana.
Tra i permessi di soggiorno a termine i più numerosi sono quelli per ricongiungimento famigliare (47,6%) e per lavoro (24,7%). Aumentano i permessi per asilo/motivi umanitari che passano dal 13,6% del 2015 al 21,9% nel 2016.
Gli studenti immigrati
Secondo l’Astat, il numero di alunni iscritti nelle scuole della provincia nell’anno scolastico 2016/2017 ammonta a 81.254. Questo dato include 9.174 alunni stranieri, che incidono per il 11,3% della popolazione scolastica totale. La situazione cambia secondo il grado di scuola e a seconda delle lingue d’insegnamento riconosciute dello Statuto della Provincia autonoma (italiano, tedesco e ladino).
Nell’anno scolastico 2016/2017 16.650 bambini si sono iscritti in una delle 344 scuole d’infanzia della provincia. Il 74,5% frequenta una scuola dell’infanzia in lingua tedesca, il 21,4% una in lingua italiana ed il 4,1% una ladina. 2.295 (13,8% del totale) sono i bambini stranieri iscritti. Di questi 877 (24,6%) frequenta una scuola d’infanzia di lingua italiana, 1.364 (11%) in lingua tedesca e 54 (7,9%) in lingua ladina.
Gli iscritti nelle scuole primarie sono in totale 27.604, di cui il 72,6% frequenta una scuola elementare di lingua tedesca, il 23% una in lingua italiana e il 4,4% una di lingua ladina. Gli alunni stranieri sono 3.410, il 12,3%, e sono così ripartiti: 1.575 (24,8%) nelle scuole in lingua italiana, 1.764 (8,8%) in quelle in lingua tedesca e 72 (5,9%) in quelle in lingua ladina. Le scuole di lingua tedesca prevalgono per il numero di iscritti stranieri ma non per l’incidenza degli alunni stranieri sul totale, che è più elevata nelle scuole in lingua italiana.
Il 72,1% dei 17.272 alunni delle 89 scuole secondarie di primo grado della provincia frequenta una scuola di lingua tedesca, il 23,8% una di lingua italiana e il restante 4,1% una di lingua italiana. L’incidenza degli alunni stranieri è del 10,7% (totale 1.850), di cui 933 è iscritto nelle scuole di lingua italiana (22,7%), 884 in quella di lingua tedesca (7,1%) e 33 (in quelle di lingua ladina (4,6%).
Nelle scuole secondarie di secondo grado complessivamente gli studenti sono 19.728, di cui 1.619 sono stranieri (8,2%). La maggior parte di essi 1.007 frequenta la scuola in lingua italiana (totale alunni 30,1%, incidenza stranieri 17%), 597 quella tedesca (67,2%, incidenza stranieri 4,5%) e 13 quelle in lingua ladina (2,7%, incidenza stranieri 2,5%).
Mercato del lavoro ed inserimento occupazionale
Il rapporto dell’Osservatorio Mercato del Lavoro provinciale (2017/1) relativamente al periodo novembre 2016 – aprile 2017, evidenzia una continua crescita occupazionale in quasi tutti i settori. Una crescita pari al 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale incremento è stato più espressivo nei seguenti settori: alberghiero e ristorativo (+7,3%), assistenza sociale (+4,1%), commercio (+3,4%), rimanenti servizi privati escluso il commercio (+3,1%), attività manifatturiere (+2,1%) e agricoltura (+2,1%). Ma il dato che più di tutti conferma la ripresa iniziata nel 2015 è quello del settore edilizio che riporta +4,1% dei dipendenti. Più contenuto è stato invece il valore nel campo dell’istruzione (+0,6%) e della sanità (+0,7%). Fa eccezione, l’andamento negativo registrato nella Pubblica Amministrazione (-1,0%) e nelle attività finanziarie e assicurative (-2,0%).
Per quanto concerne lo strumento Jobs Act, è da notare che tra gli stranieri è aumentato solo debolmente il numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato (+346, +2,9%), sono aumentati molto di più quelli a tempo determinato sia nel settore turistico (+542; +10,1%) che soprattutto negli altri settori (+848; +26,3%).
Un altro dato che merita essere menzionato è l’aumento del numero di lavoratori interessati dal lavoro interinale. Infatti, risultano in aumento sia i cittadini stranieri (+59; +13,9%) che i cittadini italiani (+83; +16,6%). Tuttavia, gli stranieri continuano a rappresentare quasi la metà (46%) dei lavoratori interinali e quindi, a lavorare in regime precario. Stando ai dati INAIL, risulta che 63.392 lavoratori nati all’estero (diminuiti rispetto al 2013: 66.317) hanno avuto almeno un contratto di lavoro (di variegata durata) in provincia di Bolzano. In termini percentuali, detto valore corrisponde al 25,3% sul totale degli occupati netti (250.253). Inoltre, la stessa percentuale si colloca leggermente al di sopra del valore registrato nella Regione Trentino Alto Adige (23,7%) e, decisamente distaccata rispetto a quelle del Nord Est (19,1%) e della situazione nazionale (16,6%).
Nonostante gli incoraggianti dati di ripresa riportati sopra, la disoccupazione colpisce in maniera differenziata le varie categorie sociali: gli uomini (3,4%), le donne (4,9%), i giovani (8,8%) ed i cittadini extra U.E. (16,0%) (Osservatorio Mercato del Lavoro provinciale, 2017/1). Infine, il dato medio della disoccupazione (3,7%) si piazza bene se confrontato con quelli delle realtà vicine come Trento (6,8%), Tirolo (3,5%) e Svizzera (3,9%). Tuttavia, detto valore medio rimane tuttora distante da quello della fase antecedente alla crisi (2,6%).
Imprenditoria straniera
Il positivo andamento lavorativo degli stranieri è confermato anche dai dati dell’imprenditoria (Centro Studi e Ricerche IDOS, 2016). Infatti, se in provincia di Bolzano sono 3.873 le imprese gestite da immigrati, in quella di Trento il dato è di 3.568 unità. Sul totale di imprese esistenti a livello della Regione Trentino Alto Adige (7.441), Bolzano riporta il 52,0% a fronte del 48,0% di Trento. Le incidenze percentuali sul totale nazionale sono rispettivamente del 6,7% per la Provincia di Bolzano e del 6,8% su base regionale. Percentuali queste che si collocano nettamente al di sotto di quelle del Nord Est (10,1%) e del panorama nazionale (9,4%).
Strutture di accoglienza temporanea
Secondo il Ministero dell’Interno (31/03/2017) il numero di persone richiedenti asilo sbarcate e accolte a livello nazionale nelle strutture temporanee è stato di 176.523 unità. La ripartizione per regioni indica che la Provincia di Bolzano è una delle realtà con la minore presenza di immigrati ospitati, cioè 1.504 unità (1,0%) a fronte del dato anche esso basso della Provincia di Trento pari a 1.470 persone (1,0%).
Da notare che la Lombardia si presenta con il più alto numero di persone accolte: 23.407 posti (13,0%), mentre la regione con la presenza più bassa in assoluto risulta essere la Valle D’Aosta: 305 unità (0,2%). Inoltre, la Provincia di Bolzano e la Valle D’Aosta risultano essere le due realtà che non hanno ancora adottato formalmente lo Sprar.
La Lombardia si presenta con il più alto numero di persone accolte: 23.407 posti (13,0%), mentre la regione con la presenza più bassa in assoluto risulta essere la Valle D’Aosta: 305 unità (0,2%).