Oggi è la Festa del lavoro e dei lavoratori, che si festeggia per ricordare le persone che hanno lottato per vedere ridotta la lunga durata della propria giornata lavorativa.
Noi vogliamo rivolgerci a chi lavora per e con l’umanità: comunemente noti come “operatori sociali”, vengono spesso definiti “caritatevoli”, “benefattori”, e anche “volontari”, tre concetti bellissimi ma fuorvianti. Si perde infatti la visione e la consapevolezza della fatica e del senso di responsabilità che ogni giorno sente chi lavora nel sociale, quindi la consapevolezza che ogni persona è importante.
Andrebbero chiamati lavoratori nell’umanità.
Vogliamo allora rivolgere un ringraziamento a tutte le persone che, con impegno e senso del giusto ogni giorno investono la propria vita scegliendo di aiutare le persone che, ai margini della società, si trovano in fasi difficili della propria vita e in condizioni più o meno gravi di indigenza.
Il mestiere nell’umanità è un mestiere per certi aspetti nuovo e ancora poco riconosciuto dalla comunità, ma chi lo vive ha l’opportunità di conoscere persone che danno il meglio di sé e che non perdono mai l’iniziativa, perché le persone hanno sempre bisogno. Si tratta di un lavoro difficile, che richiede creatività e capacità di mettersi in gioco, un lavoro nel quale spesso ci si ritrova in situazioni difficili, con pochi mezzi, molti limiti e tanti obiettivi, che spesso va ben oltre gli orari di servizio e che coinvolge la propria vita personale e il proprio stile di vita. Ma è un lavoro di cui andare fieri.
Grazie a tutte le persone che stanno lavorando all’interno del Gruppo Volontarius e a quelle che, fuori, fanno lo stesso tipo di lavoro. Non è un mestiere facile, ma sappiamo che ci siete.