«Vorrei che provaste tutti a chiudere gli occhi, se ve la sentite» ha detto il presidente Claude Rotelli misurando a passi la sala polifunzionale di piazza Nikoletti «e pensaste a come vi siete svegliati stamattina. Molti di voi forse avranno pensato “oddio chissà cosa si dirà alla Giornata Volontarius”. Bene, ora provate a confrontare quello che avete pensato con le emozioni che avete sentito. Quelle emozioni sono il motore del nostro mondo, perché ci fanno sentire vivi».
Volontarius, nata a Bolzano nel 1998 come piccolo gruppo di volontari e un camper, è oggi una realtà grande e consolidata, con oltre duecento persone tra dipendenti e collaboratori e un numero maggiore di volontari. Proprio per questo, ospitando diverse tipologie di servizi, la Giornata Volontarius permette di conoscerle e, soprattutto, di confrontarsi con altre persone che lavorano nella stessa realtà. Momenti necessari perché il mestiere nell’umanità, come lo abbiamo definito con il “pensiero al volo” del 1 maggio, non è un mestiere facile: richiede motivazione, coraggio, impegno e una mente aperta.
Con un ordine del giorno essenziale, ciò a cui si è dato risalto nella giornata è il valore delle persone che aiutiamo, quello delle persone che lavorano insieme a noi e quello della comunità, con l’obiettivo di raggiungere quel “sentirsi vivi” e parte di una Comunità che sta cambiando.
Davide Monti, responsabile Area Persone di Strada, ha deciso di partire dalle “Lezioni americane” di Calvino per riflettere sul sentire di chi si confronta con il mondo della strada: un mondo molteplice, pieno di voci, rumori, odori unici, ma anche difficile perché spesso condizionato da una burocrazia perversa, dai limiti del sistema e da una latente pesantezza. Così, nonostante non sia facile, diventa importante svolgere il proprio lavoro perseguendo un equilibrio, una leggerezza di fondo: «Lasciarsi coinvolgere senza farsi sconvolgere», che è difficile visto che le persone in stato di bisogno sono spesso connazionali, giovani e persone in fuga da guerre, persecuzioni e miseria. Ognuna delle quali porta con sé esperienze e bisogni sempre diversi; scrisse Calvino: Chi è ciascuno di noi se non una combinatoria di esperienze, informazioni, letture e immaginazioni?
Il mondo della strada è un mondo molteplice, pieno di voci, rumori, odori unici, ma anche difficile perché spesso condizionato da una burocrazia perversa, dai limiti del sistema e da una latente pesantezza.
Andrea Tremolada, responsabile Area Persone Migranti, ha portato i volti e i numeri delle migliaia di persone che, in questi anni, sono arrivate a Bolzano e hanno cominciato a costruire qui la propria vita, tra ostacoli e sfide. Sono persone fuggite da guerre, miseria e persecuzioni; persone con laurea ed esperienza che si ritrovano a ricominciare da zero in Italia; persone che hanno dovuto lasciare il pezzo di terra che coltivavano e che si ritrovano a studiare italiano a scuola. Come Balla, che vive a Casa ex Lemayr e si è presentato con un amico alla Giornata Volontarius e la cui priorità, racconta, è quella di trovare un lavoro. E sono persone che vengono accolte con profonda umanità da un gruppo di operatori, volontari e ospiti nei Centri di Pronta Accoglienza di Bolzano, un gruppo che si confronta più volte all’anno con un lavoro difficile, spesso con scarsissimo preavviso, durante il giorno o durante la notte. Loro per le persone ci sono sempre.
Sono persone fuggite da guerre, miseria e persecuzioni; persone con laurea ed esperienza che si ritrovano a ricominciare da zero in Italia; persone che hanno dovuto lasciare il pezzo di terra che coltivavano e che si ritrovano a studiare italiano a scuola.
Simone Bracalente ha portato la quotidianità di Casa Rossa, che ospita ragazzi minorenni non accompagnati. Il tema dei ragazzi che, in giovane età, si trovano costretti a dover lasciare il proprio paese e la propria famiglia per costruirsi una nuova vita altrove, è un tema più che mai attuale. L’Unicef ha recentemente dichiarato in un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite che sono oltre 300.000 i ragazzi minori non accompagnati registrati in 80 paesi tra 2015 e 2016, un numero cinque volte superiore a quello del 2010, quando ne furono registrati 66mila. Simone ha portato questo tema con delicatezza e lo ha fatto mostrando un filmato girato dagli stessi ragazzi, nel quale si raccontano e descrivono la propria giornata.
L’Unicef ha recentemente dichiarato in un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite che sono oltre 300.000 i ragazzi minori non accompagnati registrati in 80 paesi tra 2015 e 2016
Flavia Morini, responsabile dell’area amministrativa, ha esposto quelle che sono le basi che permettono al Gruppo di portare avanti il suo sogno quotidiano di sviluppare una Comunità consapevole e unita. «Spesso l’amministrazione viene vista come un’unità a parte, indipendente e lontana dalla vita di centri e servizi… e si sente dire “beati quelli dell’ufficio”» dice ridendo: ma senza di loro come faremmo?
Riccardo “Ricky” Rizzo ha trasmesso tutta la sua semplicità salendo sul palco con il figlio per spiegare le attività artistiche del Gruppo Volontarius nell’ambito dei progetti Murarte, che ha da poco fatto partire un nuovo concorso, Comunica Strada, che comprende attività e gite all’aria aperta e Diversamente Insieme, che si tiene invece nell’atelier organizzato negli ultimi due anni al secondo piano della sede di via Di Vittorio 33.
L’area volontariato, il cuore pulsante dell’associazione, è stata spiegata dal suo responsabile Daniel Brusco. Essa non si risolve solo a Bolzano, ma ha coinvolto gruppi giovanili e scout di tutta Italia e ogni anno vede la partecipazione di ragazzi di altri paesi d’Europa. Sono 415 le persone che hanno fatto servizio volontario nel 2016, per un totale di oltre 50.000 ore, oltre a quelle di formazione sulle capacità di ascolto, sul pensiero filosofico e quelle più tecniche sulla richiesta d’asilo e sull’accoglienza.
Ma attenzione. Il nome “Volontarius” non si riferisce solo al “servizio di volontariato” che il termine richiama, o al fatto che al vertice gerarchico dell’organizzazione di trova l’Assemblea dei Soci, costituita da soli volontari. Leggiamo insieme:
In questo senso “Volontarius” è uno stile di vita al quale ci richiamiamo ogni giorno ed è legato alla forza di volontà e alla voglia di essere sempre disponibili a metterci in gioco, quando ce ne sia bisogno, per stare dalla parte delle persone, con consapevolezza e professionalità, assumendoci anche responsabilità importanti, come con l’apertura del Servizio di Assistenza Umanitaria di Bolzano.
Sono 415 le persone che hanno fatto servizio volontario nel 2016, per un totale di oltre 50.000 ore.
È qui che siamo arrivati con gli interventi della nostra Redazione, composta da Franco e Luca. Con la scusa del giornale “VolInforma” si è parlato di cultura: non quella polverosa dei libri ma quella che produciamo ogni giorno sulla strada, negli uffici, nelle case accoglienza: cultura è tutto ciò che si coltiva con cura, pazienza e tanta fatica; sbagliando, ricominciando da zero, mettendoci in gioco, proprio come fanno le persone che accompagniamo nei loro percorsi di vita. Spazio quindi alla cultura, alla relazione e al sentirci fieri di lavorare nel mestiere nell’umanità, con tutto quello che comporta.
Cultura è tutto ciò che si coltiva con cura, pazienza e tanta fatica; sbagliando, ricominciando da zero, mettendoci in gioco, proprio come fanno le persone che accompagniamo nei loro percorsi di vita.
Sono stati presentati anche progetti meno conosciuti ma importantissimi come Snoopy (terapia con gli animali per persone con disagi psichici), la Festa dei Popoli che si tiene ogni inizio estate e i Progetti scolastici. Anche Maurizio, che dopo aver vissuto per vent’anni sulla strada è riuscito a riprendersi in mano la propria vita e che oggi ne porta testimonianza nelle scuole di Bolzano, ha avuto l’occasione di raccontarsi: «Grazie a Roberto, a Volontarius e ai ragazzi delle scuole ho avuto l’opportunità di rimettermi in gioco» ha detto.
Tutto questo abbiamo vissuto durante la mattinata della Giornata Volontarius, mentre è stata un’esperienza di Teatro Forum con AltoFragile Teatro ad animare il pomeriggio (a seguire nei prossimi articoli). «Il sistema Volontarius deve avere delle solide basi sulle quali reggersi» ha detto in chiusura Claude Rotelli «e oggi è in grado di stare in piedi da solo».
Un sogno che si avvera e che, tutti insieme, portiamo avanti ogni giorno. Con difficoltà, frustrazioni, limiti; conquiste, gioie e momenti intensi.